Le start-up digitali producono solide reti umane oppure fragili connessioni temporanee? Cosa succede se i rapporti di forza si invertono?
Voglio raccontare perché sono indignata, visto che questo sentimento in me è raro ed ho bisogno di stemperarlo parlandone con voi.
Condivido quanto emerso dagli episodi che riguardano le start up digitali, di cui sono venuta a conoscenza, gestite prevalentemente da manager giovani, ovvero: due casi di licenziamento e uno di non conferma del periodo di prova.
La prendo un po’ alla larga….
Oggi ci si aspetta sempre qualche cosa di nuovo, di eccitante.
Corriamo il rischio di perdere di vista ciò che è già lì.
L’antropologa sociale Mary Douglas afferma che “rituale” è diventata una brutta parola, equivalente a conformismo vuoto.
Il mondo è povero di simboli.
Nell’età attuale la percezione simbolica (conoscere qualcosa per ciò che ci è già noto, il rito appunto) ha ceduto la via alla percezione seriale (da una informazione all’altra, da un evento all’altro, da una sensazione all’altra).
Mentre la percezione simbolica è intensiva, grazie alla rappresentazione e ripetizione di quei valori che sorreggono una comunità, ossia i cosiddetti riti, la percezione seriale è estensiva, visto che questo tipo di percezione non conosce quiete.
L’intensità cede il passo all’estensività.
La ripetizione, che è il tratto essenziale dei riti, stabilizza e acuisce l’attenzione, a differenza di quello che si sostiene ovvero che opprimano la creatività e l’innovazione.
Se ci sbilanciamo troppo su nuovi stimoli ed esperienze perdiamo la capacità di ripetere.
Il nuovo è una “miccia” che si consuma e riaccende il bisogno di nuovo.
Ma i riti sono stabilizzatori della vita, sono “tecniche simboliche di accasamento: essi trasformano l’essere nel-mondo in un essere-a-casa, fanno del mondo un posto affidabile” – Byung – Chul Han.
Alla luce di queste premesse facciamo un affondo rispetto alle 3 storie di start up digitali che estenderei anche ad aziende con tecnologie digitali avanzate.
E’ una tematica che non merita di essere liquidata con una risposta, piuttosto tematizzata, per portarcela appresso, come una questione complessa che non pretende soluzioni universali, ma va di volta in volta discussa e ridiscussa.
Cos’hanno in comune e perché mi preme raccontarle?
La trascuratezza e disumanità con cui hanno gestito e gestiscono le relazioni con le persone è l’elemento che le accomuna e il mio interesse per indagare un micro-fenomeno preoccupante è la ragione per cui esploro questo tema.
I fattori che hanno attirato la mia attenzione sono:
Ottime premesse e poi?
Che riflessioni traggo, almeno fino ad ora?
Questo atteggiamento richiederebbe fermarsi, sostare e un pensiero lento.
Tanto quanto sono stata indirettamente testimone di queste situazioni, altrettanto posso dire che esistono storie di start up e aziende con tecnologie digitali avanzate che immaginano un futuro, si danno da fare per costruirlo, pieno di senso e significato, con un ruolo sociale rilevate.
Con queste start up che sono diventate o diventeranno un Unicorno e con queste tech company lavoro e continuerò a farlo!